Diario 2009 |
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M.
GOTTERO dal passo della Cappelletta
22
gennaio 2009 - Paolo, Maurizio, Franca, Gianpiero, Chiara, Renato,
Mino, Giorgio, Franco M., Giovanni
Siamo
partiti dal Passo della Cappelletta con ciaspole e ramponi al
seguito. In realtà la neve, abbastanza compatta, mi ha
permesso di arrivare fino alla vetta senza indossarli. Il tempo
era grigio, senza colori, la temperatura abbastanza mite. Per
la discesa fino al Passo dei Due Santi, ripida e nel bosco,
ho preferito indossare i ramponi, che poi ho tenuto fino alla
fine. L'acqua che scorre in molti tratti del sentiero ha sciolto
la neve e ci ha costretti più volte a lasciarci scivolare
per arrivare al fondo allagato del sentiero, camminare nell'acqua
e risalire sulla sponda opposta. Il sentiero della discesa si
ricongiunge con quello della salita poco sopra il Passo della
Cappelletta dove le quattro grandi pale eoliche caratterizzano
il paesaggio.
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In
cresta, prima di arrivare alla vetta |
La
croce della vetta che ricorda l'anno santo del 1933 abbattuta
sul fianco |
In
gruppo sulla vetta |
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Sotto
il passo dei due Santi. L'acqua ha sciolto la neve e il sentiero
è allagato. |
Sosta
al sole che, avaro, si è fatto vedere poco prima dell'ultima
discesa che porta al passo della Cappelletta |
In
discesa verso il passo della Cappelletta dove tre altissime pale
eoliche caratterizzano il paesaggio |
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M.
MAGGIORASCA e M. BUE da Rocca d'Aveto
29
gennaio 2009 - Gianpiero, Giovanni, Renato, Mino, Chiara,
Franca
Cielo
azzurro, neve bellissima, temperatura mite. Finalmente una gita
che merita l'onore del Diario. Alle 9 siamo partiti da ROCCA D'AVETO
con le ciaspole e abbiamo seguito il sentiero a sinistra della
pista da sci segnato col rombo vuoto giallo. Il sentiero si snoda
nel bosco fino al PRATO DELLA CIPOLLA. Splendido il prato: sulla
sinistra la tettoia del barbecue, il nuovo rifugio e il sentiero
che porta verso il M. NERO. Di fronte il M. BUE. A destra il bosco
che nasconde l'arrivo della seggiovia e, in alto, il MAGGIORASCA.
Dal PRATO DELLA CIPOLLA abbiamo seguito la pista battuta dal "gatto"
fino al crinale e poi, nel bosco prima e allo scoperto poi, siamo
arivati sul MAGGIORASCA. Erano le 11. Oltre a noi qualche sciatore
salito con le pelli fin quassù per godersi una discesa
su neve veramente bella. Ancora una cavalcata sul crinale fino
a raggiungere il M. BUE e il ritorno al PRATO DELLA CIPOLLA dove,
seduti comodamente davanti al rifugio chiuso, abbiamo pranzato
e ci siamo riscaldati al sole. Una veloce discesa, sempre con
le ciaspole che sono risultate indispensabili, ci ha riportati
a ROCCA D'AVETO. |
Da
Rocca d'Aveto saliamo verso il Prato della Cipolla |
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Un
controluce per il Prato della Cipolla |
Il
nuovo rifugio sulla sinistra del prato |
Saliamo
a fianco del bosco verso il crinale |
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Ultima
salita prima di arrivare al crinale che divide il Maggiorasca,
a destra, dal monte Bue |
Siamo
ormai sul crinale e gli alberi sono bianchi di neve |
Al
centro spuntano le antenne sul Maggiorasca |
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Stiamo
per arrivare alla cima. Dietro di noi il monte Bue. |
Ecco
la statua della Madonna |
Dietrofront
per tornare sui nostri passi e poi salire fino al monte Bue. Sullo
sfondo si possono indovinare le Alpi. |
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M.
RAGOLA dal passo dello Zovallo
19
febbraio 2009 - Elio, amico Elio, Mino, Gianpiero, Renato,
Franca |
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Abbiamo
lasciato il passo dello Zovallo e ci incamminiamo per fare il
giro del Ragola |
La
neve è ottima. Chi indossa le ciaspole, chi i ramponi,
chi, come Elio e il suo amico, niente. |
Il
Ragola si trova al di là di questa parete, che noi aggireremo. |
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Si
scende per aggirare la parete. C'è una traccia che va verso
destra e supera la parete direttamente ma noi non la seguiamo. |
Sui
pianori |
Il
Ragola è nascosto dall'anticima. Io e Gianpiero ci fermiamo
qui mentre gli altri proseguono. |
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In
vetta con questa immagine ripresa con l'autoscatto da Elio |
Sulla
via del ritorno con lo
sfondo del Ragola |
Una
foto al Ragola dai pianori sottostanti |
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M.
GROPPO ROSSO, M. RONCALLA, M. CIAPALISCIA, M. MAGGIORASCA da
Rocca d'Aveto
25
giugno 2009 - Bruno, Bruna, Paolo, Nirvana, Gianni,
Franca
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Una
bella salita nel bosco da Rocca d'Aveto per raggiungere il rifugio
Astass |
Sul
Groppo Rosso |
Sopra
le rocce a picco su S. Stefano il Groppo Rosso è un dolce
pendio prativo |
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Il
gruppetto sul Groppo Rosso |
Il
Ciapaliscia dal Roncalla |
Sul
Roncalla. In cammino per salire sul monte Ciapaliscia. |
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Eccoci
sulla sommità del Ciapaliscia |
Il
Prato della Cipolla è cosparso di candidi piumini |
Il
Prato della Cipolla, il rifugio, il monte Bue e il Maggiorasca.
Sul prato si stanno assemblando i pezzi per lo skilift che collegherà
il rifugio alla seggiovia |
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M.
PENNA da Amborzasco
2
luglio 2009 - Paolo, Giovanni, Gianpiero, Mino, Gianni,
Franca
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Partiti
da Amborzasco incontriamo l'abitato di Casoni |
Il
prato verdissimo e le sagome del Pennino e del Penna. Siamo alla
Caserma Forestale del monte Penna. |
Al
Passo dell'Incisa si può osservare questo cippo del 1828
che segnava il confine tra il Ducato di Parma e il Regno di Sardegna.
La croce dovrebbe essere quella sabauda. |
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L'uscita
del canalino del Penna. In basso la costruzione della Caserma
Forestale. |
Il
cocuzzolo del Pennino e "La nave" dalla vetta del Penna |
In
vetta |
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M.
MONTARLONE da Fontanigorda
16
luglio 2009 - Mino, Gianni, Franca
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Appena
fuori del paese di Fontanigorda attraversiamo il bosco delle Fate,
ricco di castagni |
Dopo
aver superato il passo di Esola raggiungiamo il passo di Ertola |
Proseguiamo,
sempre nel bosco, oltre il passo di Ertola |
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Usciamo
dal bosco e incontriamo le praterie prima della cima del Montarlone |
Ecco
la cima del Montarlone, niente più che un dolce rilievo che
il bosco ha lasciato scoperto |
Gianni
e Mino sulla cima del Montarlone guardano in direzione dell'Oramala |
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PUNTA
MARGUAREIS da Carnino Superiore
10
settembre 2009 - Dino, Paolo, Renato, Mino Gianni, Franca
Dopo
qualche anno siamo tornati su questa bella montagna delle Alpi
Liguri scegliendo il percorso più semplice che passa
dal nuovo rifugio DON BARBERA. Il tempo è stato discreto
ma in mattinata nuvole scure e minacciose hanno fatto temere
un peggioramento. Partiti da CARNINO alle 8 e 20 con una veloce
camminata abbiamo raggiunto la GOLA DELLA CHIUSELLA e i prati
del GIAS DI S. DOMENICO con molte mucche al pascolo. Il sentiero
è ben tracciato e segnato da grandi ometti ben visibili.
Alle 10 e 25 siamo arrivati al rifugio DON BARBERA dove abbiamo
fatto una breve sosta prima di riprendere la salita tra le doline
carsiche. Alle 11 e 20 eravamo al COLLE DELLA GAINA dove inizia
il tratto più ripido della cresta sud del MARGUAREIS
e alle 11 e 50 siamo arrivati in vetta. Il panorama non è
stato eccezionale per le nubi e la foschia. Suggestivo lo spettacolo
della verticale parete nord con la vista della VALLE PESIO ed
il RIFUGIO GARELLI. In vetta abbiamo trovato un sacerdote e
due ragazzi di Imperia. Breve sosta a causa del freddo e alle
12 e 30 abbiamo iniziato una tranquilla discesa incontrando,
prima del colle della Gaina, un botanico, un fotografo e soprattutto
un bellissimo cespo di stelle alpine. Sosta al rifugio e poi
di nuovo in marcia sullo stesso itinerario della salita per
raggiungere Carnino Superiore alle 16 e 30.
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Siamo
oltre Celle di Carnino e stiamo salendo al rifugio Don Barbera |
Il
vecchio rifugio, la nuova costruzione del Don Barbera e il colle
dei Signori |
Abbiamo
lasciato alle nostre spalle il rifugio e saliamo verso il Marguareis |
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Fioritura
settembrina tra le rocce carsiche e le doline del Marguareis |
Il
Marguareis dal colle della Gaina |
In
vetta abbiamo trovato un sacerdote e due ragazzi di Imperia. La
foto è stata scattata da uno di loro. |
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Un
bellissimo cespo di stelle alpine sulla cresta sud del Marguareis.
Un primo piano dello stesso cespo è alla pagina "Fiori
di montagna" |
In
discesa verso il colle dei Signori e il rifugio |
Il
rifugio Don Barbera |
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PIZZO
D'ORMEA da Chionea
1
ottobre 2009 - Bruno, Dino, Maurizio, Paolo, Gianpiero,
Chiara, Renato, Mino, Gianni, Franca
Erano
due anni giusti che non tornavamo sul Pizzo d'Ormea. Il tempo
è stato incerto per tutto il giorno, nebbia e rasserenamenti,
temperatura mite. Una lunga camminata sulla dorsale della cresta
nord est ci ha portati sotto il Pizzo dove un grande ripetitore
fa ormai parte del paesaggio. Da qui abbiamo percorso l'ultimo
tratto di salita tra le roccette del "cono sommitale"
e raggiunto la vetta, in tempo per dare un'occhiata verso la
val Corsaglia e il lago del Pizzo, verso il Bric Conoia e il
Mongioie, prima che la nebbia salisse a cancellare il panorama.
Al ritorno abbiamo fatto la deviazione che ci ha portati al
rifugio Valcaira per una breve sosta e poi abbiamo ripreso la
discesa verso Chionea.
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Saliamo
lungo la costa Valcaira |
La
nebbia è sotto di noi mentre proseguiamo verso il Pizzo |
Tra
poco raggiungeremo il grande ripetitore ancora nascosto dalla
dorsale e risliremo l'ultimo ripido tratto che porta in vetta
al Pizzo |
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Siamo
arrivati al grande tabellone del ripetitore. In questa curiosa
immagine il Pizzo è fotografato attraverso la struttura
metallica che sorregge il ripetitore. |
La
Rosa dei Venti sul Pizzo |
Dino
e Maurizio sorridono, seduti in vetta al tiepido sole |
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Immagine
di gruppo in vetta |
Dino
scende tra le ripide roccette |
In
discesa lungo la costa Valcaira |
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Il
rifugio Valcaira |
Breve
sosta davanti al rifugio |
In
discesa tra le nebbia lungo la costa |
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M.
RAMACETO da Pian dei Ratti
8
ottobre 2009 - Bruno, Chiara, Angela, Giovanni,
Paolo, Angelo, Renato, Gianni, Franca
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Partiti
da Pian dei Ratti alle 8,30 abbiamo seguito il sentiero con il
quadrato rosso vuoto. In questo primo tratto i segni a volte si
perdono e il sentiero è trascurato. Abbiamo quindi seguito
la sterrata fino al borgo pressochè abbandonato di Soglio
dove li abbiamo ritrovati. |
Siamo
al passo del Dente per una breve sosta con la focaccia. Nella
foto la cresta Sud Est del Ramaceto |
In
vetta. I primi, tra cui Angelo venuto dalla lontana Sicilia, sono
arrivati alle 11,30 |
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Le
rocce della vetta sono un balcone sulla vallata. In basso il paese
di Cichero |
Davanti
alla Cappelletta |
Il
gruppetto si sta riposando oltre l'arco di Croce d'Orero dove
si trova la chiesetta. Tralci con grappoli di uva un pò
asprigna sono arrampicati sul muraglione a fianco della chiesa.
Da qui proseguiremo per Orero e poi per Pianezza. I segni che
prima seguivano la strada asfaltata fino al cimitero di Orero
ora salgono e seguono il crinale per poi ricongiungersi ai vecchi
segni ad una cappelletta sulla dorsale, una decina di minuti dopo
il cimitero di Orero. |
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M.
CROCIGLIA, M. BUE, M. MAGGIORASCA da Rocca d'Aveto
15
ottobre 2009 - Eliio, Giovanni, Chiara, Angela, Gianpiero,
Renato, Gianni, Franca, Stefano
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Siamo
nella conca della Tribolata che abbiamo raggiunto seguendo il
sentiero per il Groppo Rosso per poi svoltare a sinistra a quota
1400 circa. I grandi massi sono precipitati dalla ripida parete
della Ciapa Liscia che è sulla nostra destra. |
Proseguiamo
nel bosco. Raggiungeremo il crinale tra la Ciapa Liscia e il Crociglia.
Fa molto freddo. |
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Siamo
appena arrivati sui prati della vetta del Crociglia |
Dietro
al gruppo la grande statua in marmo di un angelo |
Abbiamo
appena iniziato la discesa dal Crociglia. La prossima meta è
il Prato della Cipolla |
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Stefano
ha fatto una veloce variante, salendo prima sulla Ciapa Liscia
e poi scendendo al Lago Nero. L'acqua sembra verde. |
Cavalli
in libertà al Prato della Cipolla. Dopo aver mangiato al
riparo del rifugio il freddo pungente ci ha spronati a camminare
ancora. Saliamo sul monte Bue e poi sul Maggiorasca |
Siamo
sul Maggiorasca. Stefano è già sceso e raggiunge
Giovanni e Gianpiero alla sella del Bue. Insieme torneranno a
Rocca d'Aveto lungo la pista da sci che, per i lavori di ampliamento,
non è al momento nelle migliori condizioni. |
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M.
ALFEO da Gorreto a Ottone
5
novembre 2009 - Elio, Claudio, Paolo, Mino, Dino, Giovanni,
Renato, Chiara, Angela, Gianni, Franca
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Saliamo
da Gorreto tra la nebbia ... |
...
fino a incontrare il piccolo paese di Bertone. |
Lasciamo
il paese di Bertone già al di sopra della nebbia e continuiamo
a salire. |
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Qui
siamo in un bel bosco di faggi ... |
...
qualche albero tanto grosso da mettersi in tre per abbracciarlo. |
Stiamo
per raggiungere la vetta. Si intravede già la statua della
Madonna. |
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Tutti
in posa davanti all'obiettivo. |
Sotto
di noi si stende un mare di nuvole. |
Scendendo
verso Ottone incontriamo grandi radure. |
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A
Campi facciamo una breve sosta. La chiesa, di cui si vede solo
un pezzetto di facciata, è la chiesa di San Lorenzo e risale
al 1400. |
La
discesa continua tra i colori dell'autunno. |
La
gita si conclude tra il vecchio borgo di Ottone, grosso paese
al di là del Trebbia |
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M.
AIONA da Bertigaro
19
novembre 2009 - Elio, Claudio, Mino, Dino, Paolo, Renato,
Gianpiero, Nino, Angela, Chiara, Franco & Franca, Gianni,
Franca
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Partiti
da Bertigaro abbiamo già superato il lago di Giacopiane.
Al lago, anzichè continuare col segnavia rombo rosso pieno,
ci siamo tenuti a sinistra, abbiamo percorso un tratto della sterrata
che fa il giro del lago e abbiamo imboccato il sentiero A7
che porta alla cappella delle Lame all'omonimo
passo. |
Tra
poco arriveremo al passo delle Lame. Verso ovest il panorama si
presenta così: nebbia nelle valli e cielo azzurro pallido.
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Al
passo delle Lame ci fermiamo per una breve sosta sulle panche
di fronte al rifugio Monte degli Abeti. |
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I
cartelli al passo delle Lame. Da qui seguiremo l'Alta Via che
ci porterà al passo Pre de Lame, dove due del gruppo si
fermeranno, e poi sull'Aiona. |
Siamo
sul pianoro sommitale. I segni dell'Alta Via passano appena più
a destra della vetta che è ormai vicina. |
Claudio,
con l'autoscatto, ci fotografa in vetta |
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Scendiamo
dalla vetta per fermarci a mangiare nei pressi del bosco. In basso
si può vedere lo specchio d'acqua del lago di Giacopiane. |
La
temperatura è mite e la sosta piacevole. Qualcuno vorrebbe
prolungarla ma le corte giornate di novembre ci spingono a scendere. |
Dopo
essere tornati al passo Pre de Lame ed esserci riuniti a chi si
era fermato seguiamo per la discesa il rombo rosso pieno. |
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I
colori bruciati dell'autunno nel bosco poco sopra il lago |
Ultima
brevissima sosta presso la diga del lago di Giacopiane |
Un'ultima
occhiata al lago e poi giù verso il paese di Bertigaro |
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